sabato 6 agosto 2016

Faber castel



Se camminando, accelero il passo
e poi prima una gamba e poi l’altra,
e poi passo dopo passo
corro, vado avanti,
e avanti a me
vedo il  mondo in movimento
passo dalla stasi
ad un labirinto aperto
e mentre cammino, porto a spasso i pensieri
li districo, li pettino come fossero capelli veri!
Pure rifletto
sul fatto che non siamo liberi
nemmeno quando corriamo
ma è bella l’illusione
che questa sensazione ci crea dentro.
Corro sull’asfalto, seguo le pieghe della strada
come circoscrivo i fatti della vita
ingrano chilometri e chilometri
poi mi guardo indietro e quello che vedo alle mie spalle
posso dirlo passato:
questo è il modo che ho scelto per dimenticare
le cose che non amo ricordare
e i dolori che desidero parcheggiare lontano da  me
quindi corro per segnare la distanza da un ciò che è indicibile, da un dolore arcaico
e in questa eterna passeggiata che  è la vita
ho provato a disegnarne i connotati
e ancora correndo mi sono resa conto
che fragile e tenera è la vita come la mina sgranata di un pastello faber castel
di prima qualità, perché proprio questa è la sua proprietà:
è capace di rompersi  se non la si maneggia con cura
o per una rara fatalità.

lunedì 22 febbraio 2016

Nord, Sud, Ovest, Est

Tu sei ovunque
Ma dove sono io?
Dove mi trovo, in che punto esatto
Si suppone che io incontri me stessa?
Tra la nuova e la vecchia me,
non ho ancora imparato ad apprendermi a pieno,
ma questa non è la radice dei nostri contrasti,
alla fine non sei tu,
sono io che non ti voglio più.
Persa nella distanza dell’amore,
non capivo che cercavo solo me stessa
e non accettavo te
proprio perché non capivo me,
ma sto bene cosi
a rincorrere il mio domani
a due mani,
sola attraverso oceani e mari,
e capisco gli errori dei miei anni
spesi a rincorrere traguardi lineari,
ma è con gli occhi di oggi
che guardo il vetro di ieri
e solo ora interiorizzo che non è finito il cammino
perché è un passaggio continuo
una danza che abbraccia un’emozione
che dolcemente sfuma in un’altra,
e mentre aspetto di capire
m’innamoro di un’altra.

domenica 21 febbraio 2016

Controvento

Controvento, il freddo si insinua nel tuo petto,
il malcontento ti coglie impreparata
a rinunciare agli affetti
che vorresti, a tutti gli abbracci in cui moriresti,
e agli abiti stretti in cui non balli più
-affogasti nell'alcol i cattivi pensieri-
Lolita di ieri,
i trent'anni di oggi ti fanno più bella ed arguta,
vissuta,
lascia perdere chi ti ha abbandonato,
incapace di comprendere
l'ampia gamma di note ed ombre
della grande sinfonia della vita,
non calpestare la fretta
cammina senza far rumore,
nel silenzio dei tuoi passi,
troverai altri gradini
e magari incerta tra lo stallo di un nuovo disastro
tra le lenzuola stese in cucina
e le bollette sulla soglia,
vedrai un nuovo cammino:
allora segui il vento,
che spazza via il tormento di non andare avanti,
di non continuare
questa ritmica danza
per far fronte ad una quotidiana mancanza,
è superato il divario della lontananza,
segui il vento che va da sé
allora saprai vedere in te il perché.